L’attuale condizione di isolamento forzato può avere un impatto significativo sulla salute mentale e sul benessere psicologico dei cittadini.
Disturbi quali l’ansia, la depressione, l’irritabilità e il disturbo post-traumatico da stress possono durare anche per mesi, dopo la fine della quarantena. Sono causati principalmente dalla percezione della paura delle conseguenze dell’epidemia, dalla riduzione dei contatti sociali e fisici, dal senso di coercizione all’interno di spazi limitati, dall’insicurezza di un futuro molto nebuloso.
Senza dimenticare le tragedie esistenziali, come quelle che stanno vivendo i parenti delle vittime di Covid-19, impossibilitati a dare l’ultimo saluto ai propri congiunti.
In poche parole, siamo di fronte alla necessità di “elaborare un trauma”. Quali i rimedi per gestire la paura per quanto sta accadendo?
Alcuni semplici accorgimenti possono sicuramente aiutare a vivere questo periodo in modo più tranquillo. Ad esempio, si potrebbero acquisire informazioni chiare e univoche. Anche se è meglio non sovraccaricarsi, soprattutto perchè tra le notizie attendibili se ne insinuano molte false.
Un aiuto può arrivare anche dai mezzi di comunicazione. Via libera a smartphone, tablet e pc per fare videochiamate con parenti e amici: aiutano a ridurre il senso di solitudine e le preoccupazioni per i propri cari lontani.
Anche le linee telefoniche dedicate, curate da operatori sanitari o da personale esperto, aiutano a ridurre l’ansia associata alla quarantena.
Da rimarcare è inoltre l’importanza dell’isolamento in chiave altruistica: sapere che dal proprio comportamento potranno derivare dei benefici per la collettività e, soprattutto, per le fasce più deboli, permette di percepire la situazione attuale come meno stressante.
Ed ancora, continuare a mantenere quanto più è possibile una routine regolare, in cui devono trovare posto le necessarie ore per il sonno, l’alimentazione sana, l’attività fisica (yoga, tapis roulant, esercizi fisici in casa).
Importante è infine che i vari membri della famiglia riescano a rispettare i tempi e gli spazi altrui, definendo regole chiare per tutti i componenti.
Tutte le indicazioni sono pi? valide ed efficaci quanto pi? ? breve il periodo di quarantena . Motivo per cui conviene seguire le direttive per far s? che questo periodo non si protragga troppo.
I problemi psicologici non affliggono soltanto chi resta in casa, ma anche chi ogni giorno deve lasciarla per recarsi sul posto di lavoro e restarci anche più a lungo dei normali turni: medici, infermieri e tutto il personale sanitario stanno compiendo sforzi enormi, ma sono i più soggetti al burnout, l'”esaurimento da lavoro”, e allo stress post traumatico. Ansia, insonnia e disturbi cognitivi sono alcuni dei sintomi che tendono a manifestarsi durante l’emergenza e che, probabilmente, continueranno ad avere ripercussioni a lungo termine.
A chi rivolgersi per avere sostegno psicologico?
I professionisti Psicologi dell’Associazione Biondina offrono un servizio di supporto psicologico “a distanza” per affrontare e gestire le emozioni che emergono durante questo momento difficile di diffusione della pandemia.
Per fissare un colloquio con la d.ssa Adriana Aronadio o con la d.ssa Glenda Pergolizzi è possibile chiamare i seguenti numeri: 338 4540824/389 9929158
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